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Quattro miliardi di persone in oltre sessanta paesi sono chiamate alle urne nel corso del 2024. In tutti i continenti nazioni grandi e piccole, prospere e in crisi, libere e autoritarie si recheranno al voto. In uno scenario internazionale turbolento e imprevdebile i GD Milano vi offrono Global Election 2024, la rubrica che copre un intenso anno di elezioni globali. Leggi gli altri numeri qui


di Michelangelo Colombo

Il 10 aprile 2024  in Corea del Sud si sono tenute le elezioni legislative per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale, il parlamento monocamerale, che sono state vinte dall Alleanza Democratica di Corea, la coalizione guidata dal Partito Democratico, principale forza di opposizione al Presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e al suo gruppo politico, il Partito del Potere Popolare, di orientamento conservatore. Per capire meglio l’impatto che ha avuto la vittoria dei democratici, è importante comprendere il sistema politico sudcoreano. 

Il sistema politico

La Corea del Sud è una repubblica presidenziale diversa rispetto a quella degli Stati Uniti, perché oltre al Presidente della Repubblica, eletto direttamente dai cittadini, c’è anche un Primo Ministro che lo affianca, che però non svolge il ruolo di capo del governo. Il Presidente della Repubblica sudcoreano è infatti sia capo di stato sia capo di governo e presiede il Consiglio di Stato, il principale organo esecutivo di cui fanno parte i ministri. Il Primo Ministro è nominato dal Presidente e prima di entrare in carica, deve essere approvato dall’Assemblea Nazionale. Quest’ultima possiede il potere di annullare con il proprio voto qualunque decisione presidenziale, come ad esempio il recente tentativo da parte del Presidente Suk-yeol di introdurre la legge marziale, respinta con il voto di due terzi dei membri dell’Assemblea Nazionale. Al capo dello Stato quindi fa comodo avere un organo legislativo dove il proprio partito detenga la maggioranza assoluta, anche per poter rendere concrete le promesse fatte in campagna elettorale ai cittadini. Il Presidente e l’Assemblea Nazionale non sono eletti però nello stesso periodo, anche perché il primo ha un mandato di cinque anni mentre la seconda di quattro anni. Nel 2022 si sono svolte le elezioni presidenziali, vinte da Yoon Suk-yeol, candidato del partito del potere popolare, fondato nel 2020, erede del Partito della Libertà di Corea, una delle due principali forze politiche sudcoreane. 

La campagna

Le elezioni legislative del 2024 sono state viste come un’opportunità per valutare il gradimento dell’attuale amministrazione presidenziale e per dare l’opportunità a Suk-yeol di realizzare il proprio programma, non avendo il suo partito vinto le elezioni legislative nel 2020. Le elezioni si sono tenute in mezzo a diverse questioni politiche e socioeconomiche come l’aumento dell’inflazione, lo sciopero dei medici, scandali di corruzione che riguardavano il Presidente, sua moglie e l’ex ministro della Difesa Lee Jong-su, un processo per falsificazione per Cho Kuk, leader del Partito Ricostruzione Corea e un processo per corruzione il leader del Partito Democratico, Lee Jae-myung. Quest’ultimo, arrivato secondo alle elezioni presidenziali nel 2022, è stato accoltellato in un tentativo di asssassinio il 2 gennaio 2024 mentre visitava il cantiere di un aeroporto. 

Per poter votare bisogna aver compiuto 18 anni. I 300 seggi dell’Assemblea Nazionale sono divisi in 250 eletti tramite il sistema maggioritario a turno unico e 46 eletti con il sistema proporzionale. Come già scritto prima, il Partito Democratico di Corea, di orientamento liberale, ha vinto le elezioni ottenendo 170 seggi, mentre il Partito del Potere Popolare è arrivato secondo con 108 seggi. Le due forze di sinistra, il Partito della Giustizia ed i Verdi, non hanno eletto nessun candidato mentre il Partito Ricostruzione Corea, fondato nel 2024 e anch’egli liberale, è riuscito ad eleggere 12 candidati. Il suo leader, Cho Kuk, aveva fondato la sua compagna in aperta critica all’amministrazione presidenziale, chiedendo le dimissioni del Presidente Yoo Suk-yeol. Nonostante la vittoria alle elezioni legislative, per via del sistema presidenziale, i democratici sono rimasti all’opposizione, riuscendo però a bloccare la strada alle iniziative del governo conservatore e anche a fermare Suk-yeol dal tentativo di introdurre la legge marziale il 3 dicembre. 

Conseguenze

L’azione del Presidente ha aperto una crisi istituzionale nella Corea del Sud, che potrebbe portare a nuove elezioni presidenziali e forse anche legislative già nel 2025. Suk-yeol è stato sospeso dall’esercizio delle proprie funzioni il 15 dicembre a seguito del voto dell’Assemblea Nazionale, dove 204 deputati hanno votato a favore dell’impeachment. Ciò è stato possibile grazie alla presenza dei legislatori del partito di governo, che hanno scelto di restare al momento della votazione, permettendo di raggiungere la maggioranza di due terzi necessaria. Spetta ora alla Corte Costituzionale giudicare se il Presidente abbia agito entro i limiti stabiliti dalla legge oppure no. Nel caso in cui venisse giudicato colpevole, nel 2025 ci saranno le nuove elezioni presidenziali e forse anche quelle legislative per avere i due organi dello stesso colore politico.

Redazione GD

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