È passato un anno e mezzo dalle elezioni comunali Milano, quando la nostra squadra di #GenerazioneMilano ebbe la fiducia di migliaia di persone ed espresse amministratori e amministratrici a Milano e in tutti i municipi. Ora è tempo di riflettere e fare un primo bilancio di quest’esperienza: consiglierə e assessorə racconteranno in questa rubrica i loro risultati e obiettivi futuri, per raccontarvi e raccontarci non solo i successi ma anche quanto ancora c’è da fare per rendere questa città sempre più inclusiva.
di Giuseppe Pepe
A volte da quando sono amministratore mi chiedo se è cambiata la mia visione di città, il mio, ci tengo a specificare, particolare punto di vista, proprio di uno studente di architettura e urbanistica. È forse proprio la mia formazione la principale motivazione che ha spinto la mia giunta in municipio 4 a propormi come presidente della commissione territorio, comprendente la delega all’Urbanistica, all’ Edilizia Privata, al Demanio, alla Manutenzioni Ordinarie e Straordinarie, all’ Edilizia Residenziale Pubblica, ai Contratti di Quartiere e alla Sicurezza nell’ambito di competenza. Un sacco di deleghe, che elencate fanno sicuramente scena, ma che rivestite da un consigliere municipale venticinquenne acquisiscono dei significati ben specifici.
La mia visione di città in questo anno e mezzo di amministrazione non è cambiata, è semplicemente diventata più specifica, concreta, vicina a una realtà meno accademica e dogmatica, più legata alla vita che scorre nei nostri quartieri. Il municipio 4 è un grande cantiere, per uno studente di architettura si potrebbe dire anche un grande terreno di prova, dove si possono vedere realizzate o rigettate alcune delle cose che si studiano nell’ambito universitario. I progetti Aria (Area Ex-Macello), BEIC (zona porta Vittoria), Santa Giulia, Campus Conservatorio, Social Music City e Villaggio Olimpico (Scalo Porta Romana) saranno opportunità di riqualificazione, si spera poca, e rigenerazione, si spera molta, di tanti quartieri che vedranno una nuova sede universitaria con Campus annesso, un’altra ampia residenza universitaria con laboratori musicali aperti al quartiere, una biblioteca con auditorium, spazi per lo studio e una serra, una nuova parte di città con un nuovo parco e altri servizi, un nuovo spazio eventi, una nuova piscina, una scuola per organizzatori di eventi. Insomma, il municipio 4 vedrà, solo con i grandi interventi, tutta una serie di modifiche in grado di cambiarle volto.
Una grande opportunità, che però rischia di creare inquietudine. Questo perché, come ho scritto anche sopra, il rischio di innescare riqualificazione quindi solo mera gentrificazione è molto vicino e rischia di migliorare molte zone del quartiere che il mercato indirizzerà verso ceti più abbienti. In alcune zone questo già sta succedendo: quartieri come Corvetto, che si portano dietro una nomea ben precisa, sono sempre più popolati da giovani lavoratori, attratti da prezzi più contenuti. Lo stesso sta succedendo anche in altre aree, di nuova costruzione. Questo processo asseconderebbe mixité sociale che in seguito potrebbe innescare un processo positivo di miglioramento fisiologico di molte zone, ma che, se non controllato, potrebbe andare a costituire nuovi quartieri residenziali con prezzi elevati. Trasformazioni rapidissime di questo genere le abbiamo già viste in altri quartieri, basti pensare a No-Lo, e portano sempre a espellere i residenti più in difficoltà.
La sfida della nostra Città è quella di essere invece per tutti, non solo di chi se lo può permettere.
Questo nel nostro municipio lo facciamo supportando l’associazione sul territorio, assicurando supporto a una rete solidale e attiva che posso aiutare i cittadini. Un sistema denso capace di far partecipare la cittadinanza, ma in grado anche di coinvolgere gli utenti, che hanno beneficiato di un servizio, per poter diventare volontari una volta superato il periodo di difficoltà. Ciò naturalmente è pensato per favorire un’integrazione sociale, perché l’indigenza economica crea ghetti informali che questo approccio può contribuire a superare. Esempi di questo tipo sono il comitato inquilini Molise Calvairate Ponti o il comitato cittadini di via Mompiani, due realtà che ho avuto la fortuna di conoscere nei mesi precedenti la mia elezione e con cui collaboro intensamente insieme al circolo GD di zona.
Un’altra forma di supporto è l’aiuto diretto che si può dare ai cittadini. È il caso del social-housing in via Quintiliano, dove da mesi insieme alla giunta facciamo da collegamento tra locatari e proprietari per strutturare strumenti in grado di superare i mesi difficili del caro energia. Un lavoro difficile, denso di messaggi febbrili tra chi deve decidere se mandare il proprio figlio all’università o pagare le bollette e tra chi vede troppe situazioni simili per poter rispondere a tutti. Ma non basta supportare il terzo settore e direttamente i cittadini.
La mia delega vede centrali i “Pareri”, ovvero dei documenti su cui il consiglio si deve esprimere favorevole o contrario su progetti, opere e cantieri. Il ruolo del municipio è importante per assicurare interventi sempre più vicini alle comunità dei quartieri. Con questa intenzione e con questi strumenti mi sono mosso in questi mesi per assicurare una città davvero per tutti.
Per tutti partendo dall’attenzione per lo spazio pubblico, perché lo sia veramente e non solo o spazio di nessuno o luogo meritevole di attenzione solo se vicina a un’attività commerciale. Ripensare lo spazio aperto alle cittadine e ai cittadini, migliorandone la qualità, è il modo migliore per poter garantire una vivibilità consona dei quartieri. È questo il caso del documento su via Frapolli e largo Griffini, dove come municipio abbiamo avanzato la richiesta di trasformazione di uno spazio abbandonato alla sosta selvaggia di auto, in una piazza viva e pulsante per le numerose residenze presenti nei dintorni. Un altro caso è quello di via Muratori, dove nella mia commissione abbiamo richiesto un’organizzazione diversa della piazza e delle colonnine di manutenzione bici per favorire non solo la mobilità sostenibile in condivisione ma anche quella del mezzo proprio.
Migliorare lo spazio pubblico vuol dire anche pensare in modo più oculato il verde. In tutti i pareri espressi dalla commissione si è avanzata la sostituzione del tappeto erboso con piante arbustive autoctone con elevate capacità ecosistemiche. Si potrebbe pensare che questo costi di più, ma in realtà nel tempo interventi di questo genere sarebbero ripagati da una manutenzione enormemente inferiore, vista la caratteristica di molte specie vegetative di mantenere le dimensioni senza la necessità di potatura. Oltre a ciò, la capacità di assorbimento di CO2 garantirebbe una maggiore salubrità dell’ambiente con superfici di molto inferiori a quelle richieste dal generico prato. L’attenzione per la sostenibilità e la diminuzione di superfici impermeabili ci ha portato in commissione a sostituire molte aree pavimentate nei progetti con sistemi drenanti. Tutti questi sono piccoli accorgimenti, ma che sommati su tutti il municipio fanno la differenza e sono stato eletto dalle persone che mi hanno votato per farla. Quelle stesse persone, molti giovani democratici, le vedo ogni settimana per strada e nel circolo. Con queste ultime porto avanti progetti tesi a rispondere a quelle necessità che avevamo individuato in campagna elettorale. E’ il caso della proposta sullo sportello psicologico che stiamo portando avanti con Benedetta Sciascia, consigliera in municipio con me, o sul tema di una rete di piste ciclabili più efficienti nel territorio, portata avanti con il consigliere Massimiliano Cecchetto con cui abbiamo avviato un laboratorio insieme ai GD per ripensare al sistema della mobilità sostenibile nel nostro municipio.
Tutte queste attività e le future sono tese ad assicurare, nonostante i mezzi, nonostante le difficoltà insite nell’amministrazione, un municipio migliore. È passato ormai un anno da quando sono diventato consigliere, un periodo lungo, dove ho imparato molto ma in cui mi sembra di aver realizzato poco. È difficile guardare a quella città, a quella visione che avevo di Milano, ed esserne soddisfatto, ma questa è sempre stata una mia caratteristica, non essere mai contento e desiderare di aver fatto meglio, di aver fatto di più. Penso che questo sentimento sia quello che mi unisce alla mia giunta e a molti che mi hanno aiutato nell’ultima campagna elettorale. Un sentimento che conserverò nei prossimi anni a venire perché mi aiuterà a non darmi per vinto, a continuare a lavorare per il mio municipio. Confermo. La mia visione di città in questo ultimo anno non è cambiata, è semplicemente diventata ancora di più vicina ai cittadini, alle ragazze e ai ragazzi per i e le quali sono al servizio, sempre.