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Quattro miliardi di persone in oltre sessanta paesi sono chiamate alle urne nel corso del 2024. In tutti i continenti nazioni grandi e piccole, prospere e in crisi, libere e autoritarie si recheranno al voto. In uno scenario internazionale turbolento e imprevdebile i GD Milano vi offrono Global Election 2024, la rubrica che copre un intenso anno di elezioni globali. Leggi gli altri numeri qui


di Michelangelo Colombo

Il 27 ottobre si sono svolte in Giappone le elezioni parlamentari a causa dello scioglimento anticipato della Camera dei Rappresentanti, la camera bassa della Dieta Nazionale, il parlamento giapponese. Il primo ministro, Shigeru Ishiba, prima del suo discorso di insediamento, il 30 settembre, aveva annunciato che avrebbe chiesto all’Imperatore di indire elezioni anticipate per verificare il sostegno da parte del popolo giapponese alle sue politiche. Il Giappone infatti negli ultimi anni è stato scosso da diverse questioni che hanno determinato lo scioglimento anticipato della Camera dei Rappresentati.

La crisi del Partito Liberal Democratico

L’8 luglio 2022 Shinzo Abe, ex primo ministro del Giappone, è stato assassinato nella stazione della città di Nara mentre teneva un discorso per il candidato del Partito Liberale Democratico (il suo), venendo poi trasportato Nara Medical University Hospital, dove è stato dichiarato morto. L’assassino, Yamagami, aveva compiuto quel gesto per via del rancore che provava verso la Chiesa dell’Unificazione, un movimento religioso derivante dal cristianesimo, con cui Abe e la sua famiglia avevano legami politici. E’ venuto fuori che l’organizzazione religiosa facesse pressioni sui propri aderenti affinché facessero delle donazioni esorbitanti, con il sostegno del Partito Liberale Democratico. Lo scandalo ha portato ad un crollo dei consensi nei confronti del governo e il primo ministr, Fumio Kishida, ha fatto due rimasti del suo gabinetto (il primo il 10 agosto 2022 mentre il secondo nel settembre 2023) per rimuovere i ministri affiliati alla Chiesa dell’Unificazione.  Il governo Kishida è stato ulteriormente danneggiato nel novembre 2023 dallo scandalo riguardante l’uso improprio di fondi per la campagna elettorale da parte delle tre fazioni conservatrici del PLD: Seiwa Kai (di Abe); Kōchikai (di Kishida); e Shisui Kai (di Toshihiro Nikai, ex segretario generale del PLD). Il tasso di approvazione generale del primo ministro è sceso al 23% il 13 dicembre 2023, il più basso da quando il partito liberal democratico era tornato al potere nel 2012. Entro il 22 dicembre, il tasso di approvazione di Kishida è sceso ulteriormente al 17%.

A seguito anche della sconfitta alle elezioni legislative suppletive nell’aprile 2024, Kishida ha deciso di dimettersi sia dal suo incarico di primo ministro sia da presidente del partito. Shigeru Ishiba ha vinto le elezioni interne del Partito Liberal Democratico diventandone il nuovo leader il 27 settembre 2024 e anche il nuovo Primo Ministro, approvato dalla Camera dei Rappresentanti il 1 ottobre. La sua richiesta di sciogliere la camera bassa della Dieta Nazionale è stata accolta dall’Imperatore il 9 ottobre, con l’annuncio delle nuove elezioni il 15 ottobre, che si sarebbero tenute il 27 ottobre. Anche la principale forza politica di opposizione, il Partito Costituzionale Democratico del Giappone (di centro-sinistra) ha rinnovato la propria leadership, eleggendo come nuovo presidente l’ex primo ministro Yoshihiko Noda, il 23 settembre.

Il voto

La Camera dei Rappresentanti è composta da 465 membri eletti con due sistemi differenti: 289 seggi sono eletti utilizzando il sistema maggioritario uninominale a turno unico mentre i restanti 176 seggi sono eletti in 11 circoscrizioni plurinominali utilizzando il sistema proporzionale. La Camera dei Rappresentanti svolge un ruolo importante all’interno del sistema politico giapponese perché assieme alla Camera dei Consiglieri (la camera alta) determina la scelta del nuovo primo ministro. Quest’ultimo è infatti eletto dalla Dieta Nazionale utilizzando un sistema maggioritario a doppio turno con i candidati presentati dai diversi gruppi parlamentari. Il primo ministro designato viene poi nominato dall’Imperatore e per tradizione è il leader del partito che detiene la maggioranza. Oltre a nominare e a rimuovere i ministri come più gli aggrada, il capo di governo giapponese ha anche la facoltà di proporre al capo dello Stato di sciogliere la Camera dei Rappresentanti, come fatto recentemente da Ishida.

Lo scandalo per l’uso improprio di fondi nei confronti del Partito Liberal Democratico è stato il tema principale della campagna elettorale, soprattutto nel dibattito tra i candidati Primi ministri, tenutosi il 12 ottobre. Yoshihiko Noda ha criticato Ishida per aver chiesto elezioni anticipate, utilizzandolo come mezzo per nascondere lo scandalo così come anche il cambio di governo. Il primo ministro, da parte sua, già il 6 ottobre aveva dichiarato che non avrebbe appoggiato i deputati sospesi dall’appartenenza al partito per lo scandalo. Aveva spiegato che si trattava di una risposta alle critiche dell’opinione pubblica nei confronti del Partito Liberal Democratico. Durante il dibattito ha dichiarato di essere favorevole all’idea di rivedere il finanziamento ai partiti.

La scelta di andare ad elezioni anticipate ha dato ragione a Ishida, che ha vinto con 191 seggi su 465 rispetto al Partito Costituzionale Democratico del Giappone, arrivato secondo con 148 seggi. I liberal democratici non sono però riusciti ad ottenere una maggioranza netta, quindi il nuovo governo è stato formato in coalizione con il Kōmeitō, partito pigliatutto, che con i 24 deputati oltre ai 6 indipendenti affiliati al PLD. Il secondo governo Ishida è entrato in carica l’11 novembre 2024.

 

Redazione GD

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