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Quasi un decimo delle matricole degli atenei italiani studia in un’università milanese. La nostra città è diventata negli anni un polo di alta formazione, con una grande capacità di attrarre studenti italiani e stranieri. Tutto ciò però ha innescato un aumento sia sul costo della vita, sia dei prezzi di case o stanze in affitto che rischiano di far diventare Milano escludente ed esclusiva, una città per pochi o comunque solo per coloro che se lo possono permettere. 

Crediamo che la possibilità di studiare a Milano debba essere assicurata a tutte e a tutti gli studenti, minimizzando come più possibili i limiti dati dal reddito. Lo sforzo di questa parte del programma è teso a fare della nostra città non solo un sinonimo di innovazione ed eccellenza ma anche di opportunità per tutti.

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    Scopri le proposte

    • Creiamo residenze pubbliche gestite dal Comune o dalle sue società municipalizzate a prezzi fissi e calmierati, possibilmente ricavate da spazi inutilizzati
    • Rendiamo l’abbonamento di ATM (e Trenord) scaglionato in base alla fascia ISEE dichiarata all’università e includiamolo nelle tasse universitarie
    • Apriamo un tavolo permanente del Comune di Milano per i rapporti con le università

    Milano è una città che cambia sempre di più. È una città che continua ad attrarre molte e molti giovani sia per studio che per lavoro, è una città che vuole continuare ad essere giovane e non vuole mandare via chi ci è nato.
    Milano, per continuare ad essere la città delle opportunità e non la città di pochi, per essere quella città che supporta i giovani adulti, chi inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’indipendenza, deve mettere al centro della sua agenda tre temi cruciali: la casa, il costo della vita e il lavoro.

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      Scopri le proposte su affitti e casa

      Affitti e casa

      Introduciamo a Milano di una normativa simile a quelle di Amsterdam, Parigi e Berlino per limitare gli affitti a breve termine e favorire quelli a lungo termine

      Aumentiamo l’offerta di housing sociale e garantiamo un maggior grado di premialità ai giovani

      Scopri le proposte sul lavoro

      Lavoro

      Estendiamo al Comune di Milano e alle sue partecipate (ATM, MM, A2A ecc.) la proposta dei GD Milano Metropolitana su stage, sia esso full time o part-time, e apprendistato

      OrientaMI: strutturiamo a livello comunale un percorso di orientamento per le scuole superiori e le università per favorire la scelta consapevole del proprio percorso, sia esso lavorativo sia esso di studio. Una settimana aperta a tutti e tutte, in cui ognuno può conoscere le molte realtà che esistono nella nostra città

      Scopri le proposte sul costo della vita

      Costo della vita

      Ampliamo della platea under 26 per gli abbonamenti ATM a under 30, se disoccupati, in stage o in tirocinio

      Student week (in collaborazione con Milano da scrocco), con eventi, iniziative, scontistiche per studenti

      Generazione Milano vuole una città moderna e accessibile, punto di riferimento in Europa e basata su una pubblica amministrazione semplice e trasparente. 

      Affrontare questi temi a Milano, il palcoscenico di alcuni degli eventi più importanti d’Europa e una delle città più competitive sui temi di servizi digitale, attrazione di imprese e capitali stranieri può sembrare ridondante. Ma tutti i progressi fatti in questi anni hanno bisogno di una accelerazione che prenda spunto dalle necessità riscontrate da cittadini prima e durante il COVID. Nonostante i numeri estremamente positivi, il sito di Milano Aiuta segnala un aumento delle pratiche gestite online dell’8% durante il lockdown, un segnale che ci mostra un collo di bottiglia nella gestione dei servizi pubblici per via digitale.

      L’arrivo di cittadini stranieri è un punto sempre attuale: sono in molti a scegliere Milano per costruire il loro futuro per poi scontrarsi con una realtà completamente diversa da quella dei loro paesi di origine. Intervenire sull’accoglienza non è solo un principio nobile, ma nell’incertezza del post pandemia è un segnale importante per la ripartenza della città e una scommessa sulla ricchezza che Milano è in grado di attirare.

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        Scopri la proposta sull'app

        Riorganizza l’app

        Creiamo una nuova app integrata per la gestione della vita del cittadino e dei servizi erogati dal Comune. Non soltanto un’integrazione delle molte app oggi esistenti, ma una piattaforma completa che agevoli la relazione tra i cittadini e il Comune

        Scopri la proposta su Milano Welcome Site

        Milan Welcome Site

        Partendo da due esperienze positive lanciate dal Comune di Milano quali “YesMilano” e la “Milano Welcome Guide”, creiamo un sito moderno e intuitivo che permetta di accogliere i nuovi arrivati. Un sistema integrato semplificherebbe la vita del cittadino, che potrà svolgere le sue pratiche in autonomia e semplicità, mentre l’amministrazione potrebbe intervenire direttamente agevolando alcuni elementi critici tra cui la creazione dello SPID, la gestione delle dichiarazioni di occupazione per la TARI e i cambi di residenza

        Scopri la proposta sui Fondi UE dal basso

        Fondi UE dal basso

        Aprire bandi alle associazioni e ai cittadini attraverso cui sia possibile scegliere dove destinare parte dei fondi Europei concessi alla città di Milano. Molti dei bandi che sono aperti dal Comune sono già pagati con fondi Europei, ma la comunicazione non sembra aver fatto breccia in maniera significativa: rilanciare questa possibilità a fasce più ampie della popolazione con bandi per migliorare la città di Milano e una comunicazione più fresca e diversa dalle dinamiche già usate può attirare energie positive tipicamente lontane da questi progetti e dare la possibilità di rilanciare il rapporto tra i cittadini Milanesi e l’Europa

        Se continueremo a pensare al passato non andremo da nessuna parte. C’è bisogno di cambiamento e riscatto.

        La nostra visione per il futuro si basa sull’idea di scuola aperta: un edificio che non si limiti all’educazione del singolo ma che si apra al territorio diventando un polo di aggregazione sociale che faccia della promozione culturale il suo punto di forza, rivolgendosi a tutta la comunità.

        Vogliamo una scuola fruibile dal cittadino, con orari di apertura più lunghi, con una rete di biblioteche sempre più estesa e integrata; una scuola che promuova ogni giorno eventi e iniziative culturali, legata al territorio e sempre orientata ai bisogni di ragazze, ragazzi e famiglie: in breve, una scuola per la Milano del futuro.

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          • Espandiamo e pubblicizziamo la rete di biblioteche nelle scuole superiori
          • Prolunghiamo l’orario di apertura delle scuole in modo che queste possano essere fruibili dal cittadino, e quindi anche dallo studente, come luoghi ludici e didattici
          • Promuoviamo eventi ed iniziative culturali che leghino la scuola con il territorio
          • Consiglio dei Giovani: istituiamo per ogni municipio un “Consiglio dei Giovani”, il corrispettivo giovanile dei consigli municipali che avrebbe il compito di occuparsi di ed esprimersi su problematiche territoriali strettamente legate a ragazzi e studenti

          A Milano, la nostra generazione, non trova spazio. L’aggregazione e la vita notturna sono in mano unicamente ai privati e alla logica dell’aperitivo; i CAG, Centri di Aggregazione Giovanile, si occupano solo di pre-adolescenti; fuori dalla cerchia della 90/91, gli spazi a disposizione dei giovani o gestiti dagli stessi sono pressoché inesistenti; la burocrazia e il costo legata all’utilizzo di spazi pubblici all’aperto o al chiuso fanno passare la voglia di organizzare qualsiasi evento o rassegna.
          Vogliamo spazi fisici da animare, gestire, trasformare, rendere punto di incontro per i giovani e fucina culturale, sociale e artistica per la città. Vogliamo rompere il circolo vizioso di una Milano divisa tra quartieri dormitorio sempre più vuoti, specialmente la sera, e quartieri centrali affollati fino a diventare invivibili per i residenti.
          Siamo convinti che in ogni quartiere la presenza di luoghi gestiti e animati dai giovani possa portare presidio sociale, combattere la sensazione di insicurezza e solitudine, generare nuove idee per il territorio, aggiungere energie nuove.

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            • Luoghi a Propensione Aggregativa: luoghi pubblici chiusi e aperti che per caratteristiche (distanza da zone residenziali, illuminazione, facilità di accesso) sono utilizzabili per eventi senza creare disagio alla cittadinanza
            • Mappatura degli spazi pubblici sottoutilizzati: il Comune dovrà mappare annualmente tutti gli uffici, le strutture e gli spazi pubblici sottoutilizzati e metterli a disposizione delle associazioni del territorio sia per usi brevi che di lungo periodo, costruendo con i Municipi i progetti specifici
            • Biblioteche aperte h18: come nelle maggiori città Europee, le biblioteche e le sale studio annesse, frequentate a Milano da migliaia di studenti, devono essere aperte h18, dalle 6 di mattina a mezzanotte, garantendo il diritto allo studio e sfruttando i nuovi scaffali intelligenti (già presenti in molte biblioteche) per il ritiro e la consegna di libri
            • Parchi, aule verdi: individuiamo almeno tre parchi in ogni Municipio da dotare di “aule verdi”, punti studio dotati di tavoli, prese elettriche e Wifi che permettano di studiare o lavorare all’aperto, dalla mattina al tramonto
            • Giovani negli spazi: introduciamo clausole di premialità nei bandi di affidamento degli spazi, soprattutto in periferia, per giovani e progetti di aggregazione culturale, sociale e sportiva, a discapito del mero intervento economico di aziende private
            • I nuovi CAG (Centri di Aggregazione Giovanile): i CAG attuali diventano CAA (centri aggregazione adolescenti e pre-adolescenti), e nascono i veri CAG, gestiti da comitati promotori costituiti interamente da giovani nella fascia 16-30, come i comitati promotori dei Centri Anziani

            Milano deve essere una città alla portata di tutti e non di pochi.

            Oggi questo significa immaginare una città in grado di rispondere ai bisogni primari dei cittadini più in difficoltà (cibo, vestiti, posti letto) – spesso ignorati o nascosti -, ma significa anche essere in grado di creare dei servizi che possano prevenire la grave emarginazione sociale o che ne costituiscano una via di uscita (sostegno psicologico, inserimento lavorativo). 

            Questa sfida, non banale già di per sé, è ancora più dura se pensiamo alle tantissime fragilità nuove emerse a seguito della pandemia, durante la quale migliaia di famiglie si sono trovate senza alcun tipo di entrata e sprovviste di strumenti per affrontare questi mesi durissimi: pensiamo alle famiglie che si reggevano su un lavoro in nero o al problema del gap tecnologico. Intere famiglie da un giorno all’altro si sono trovate isolate e/o in coda alle file per il cibo. Milano è stata colpita duramente da tutto ciò, nonostante siano stati tantissimi i volontari e le associazioni scese in campo più che mai per aiutare e mettersi al servizio di chi soffriva più di altri questo periodo.

            Vogliamo quindi immaginare e realizzare una Milano in cui ci sia una rete di sostegno forte e coordinata, in cui ogni necessità trovi una risposta, in cui nessuno sia lasciato indietro.

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              • Incentivi agli under 35 che con costanza esercitano un’attività di volontariato che risponda a bisogni primari delle persone
              • Piattaforma digitale: una piattaforma che, a partire da una mappatura dei bisogni e delle realtà in grado di coprirli – in un’ottica di continuità nel percorso che va dalla prevenzione della povertà assoluta alla riconquista dell’autonomia di coloro che oggi vi si trovano – sistematizzi e tenga costantemente aggiornati associazioni, fondazioni, cooperative, volontari e istituzioni dei bisogni reciproci
              • Un Quartier(e) Generale del terzo settore per ogni Municipio in cui si uniscano volontari, associazioni, cittadini, informazioni, digitalizzazione e che possano essere gestiti in maniera libera e paritetica per organizzare iniziative ma anche per momenti di scambio e di confronto tra loro.

              Per costruire una città resiliente che attui strategie di adattamento è necessario affrontare molteplici pilastri della sostenibilità: ambientale, sociale e di pianificazione.

              La mobilità sostenibile gioca un ruolo fondamentale nella nostra visione: crediamo che una rete ciclabile omogenea, punti di stazioni sharing diffusi sul territorio, e un potenziamento del trasporto pubblico notturno possano cambiare il paradigma degli spostamenti.

              Riteniamo che la declinazione della “città in 15 minuti” sia un’ottima strategia di riprogettazione dei servizi per rendere vivibile la dimensione di quartiere, equilibrando le differenze tra i quartieri, riducendo gli spostamenti in un’ottica di prossimità e implementando spazi di Verde Umano.

              Nella nostra ottica di una Milano a impatto zero è necessario mettere immediatamente in atto politiche di adattamento e di resilienza climatica che si sviluppino sia nel breve che nel lungo periodo.

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                • Inseriamo nell’app del Comune una serie di funzionalità verdi, in modo da incentivare e diffondere comportamenti sostenibili da parte dei cittadini
                • Forte espansione e integrazione delle corsie ciclabili e bike line, per rendere Milano una città veramente ciclabile
                • Ciclofficine ed economia circolare: selezioniamo almeno una ciclofficina per Municipio che si occuperà del restauro di bici abbandonate e recuperate o donate dalla cittadinanza. Le biciclette restaurate saranno destinate a progetti che incentivano la mobilità dolce e la sostenibilità sociale. Per esempio, coinvolgendo le scuole che utilizzano la “massa marmocchi”, le bici saranno donate alle famiglie in difficoltà economica per permettere ai bambini di recarsi in bici a scuola
                • Depositi per bici e monopattini: per facilitare il trasporto intermodale sarebbe opportuno creare dei depositi per bici e monopattini, con box protetti nelle stazioni metro principali e di capolinea e normali rastrelliere nelle stazioni secondarie, oltre a studiare spazi dove consentire in sicurezza il trasporto biciclette su metro e tram a pianale ribassato
                • Ampliamento dello sharing (bike-sharing ma non solo), soprattutto fuori dalla circonvallazione esterna

                Essere inclusivi significa anche, e forse soprattutto, mettersi in discussione e cercare di vedere il mondo attraverso altri occhi, senza aver la presunzione di voler estendere le proprie idee a chiunque attorno a noi.

                Abbiamo cercato di ascoltare una pluralità di esperienze e persone, rappresentative di chi vive davvero Milano e non unicamente di chi spesso prende le decisioni per tuttə.

                Il nostro obiettivo è rendere Milano una città più accogliente e inclusiva; una città in cui non basta eliminare le forme più gravi di violenza ma serve ragionare su come, ognuno di noi, mette in atto comportamenti di microviolenza omobitransfobica, misogina, abilista, razzista, una città in cui non avere paura, in cui realizzarsi, senza porsi l’obiettivo di eliminare le differenze per l’incapacità di fornire risposte adeguate, ma operare affinché tutte siano valorizzate.

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                  • Help center LGBTQ+ di accoglienza fissa 
                  • Pressioni sulla trascrizione degli atti di nascita di figlə delle coppie omogenitoriali
                  • Campagne di sensibilizzazione sui mezzi pubblici sui temi della salute mentale, integrazione, razzismo, molestie e catcalling, sul modello di Barcellona
                  • Portiamo centri antiviolenza e Milano donna in ogni municipio
                  • Distributori di assorbenti nei luoghi pubblici e stop alla tampon tax nelle farmacie comunali (sul modello di Firenze e Rho)
                  • Istituzione di numeri di sostegno psicologico a livello comunale (sul modello di «telefono amico», attivi anche durante le ore notturne)
                  • Corsi di formazione su comportamenti più inclusivi e non discriminatori rivolti a dipendenti comunali e polizia locale